Ask the Dust

Mi sveglio con i capelli arruffati e qualche ricordo

domenica 16 ottobre 2011

Cirano e il suo non naso

E ogni tanto ci si rompe il naso, contro qualche osso più duro del tuo. Ogni tanto si va in pronto soccorso, si firma qualche carta, poi si esce. Nel frattempo Agrid ti ha rimesso in sesto quella strana escrescenza tumefatta che in fin dei conti non è mai stata molto diritta. "Pur in presenza di tumefazione marcata della piramide pare apprezzarsi deviazione a convessità maggiore verso destra del suo asse maggiore. Non vi sono segni grossolano di frature scomposte ne pretermotilità di segmenti ossei. Si tenta riposizionamento della piramide in asse con risultati soddisfacenti per il paziente. Vista l'assenza di infossature grossolane ed il risultato estetico gia buono si opta per l'astensione da manove interne". E poi in ospedale arriva Charlie. Tutti lo conoscono e lui non conosce nessuno. Psicotico, dicono. Ha bevuto e ha i referti sotto il braccio. Vuole un medico e forse un letto dove dormire. Fuori fa freddo. Siamo sempre i nostri difetti, mai le nostre qualità. Che poi cosa saranno mai delle manovre interne?

Cirano - F.Guccini)

Venite pure avanti,
voi con il naso corto,
signori imbellettati,
io piu' non vi sopporto
infilero' la penna
fin dentro al vostro orgoglio
perche' con questa spada
vi uccido quando voglio.

venite pure avanti
poeti sgangherati,
inutili cantanti
di giorni sciagurati,
buffoni che campate
di versi senza forza
avrete soldi e gloria
ma non avete scorza;
godetevi il successo,
godete finche' dura
che' il pubblico e' ammaestrato
e non vi fa paura
e andate chissa' dove
per non pagar le tasse
col ghigno e l'ignoranza
dei primi della classe.
io sono solo un povero
cadetto di guascogna
pero' non la sopporto
la gente che non sogna.
gli orpelli? l'arrivismo?
all'amo non abbocco
e al fin della licenza
io non perdono e tocco.
io non perdono e tocco.
facciamola finita,
venite tutti avanti
nuovi protagonisti,
politici rampanti;
venite portaborse,
ruffiani e mezze calze,
feroci conduttori
di trasmissioni false
che avete spesso fatto
del qualunquismo un arte;
coraggio liberisti,
buttate giu' le carte
tanto ci sara' sempre
chi paghera' le spese
in questo benedetto
assurdo bel paese.
non me ne frega niente
se anch'io sono sbagliato,
spiacere e' il mio piacere,
io amo essere odiato;
coi furbi e i prepotenti
da sempre mi balocco
e al fin della licenza
io non perdono e tocco.
io non perdono e tocco.
ma quando sono solo
con questo naso al piede
che almeno di mezz'ora
da sempre mi precede
si spegne la mia rabbia
e ricordo con dolore
che a me e' quasi proibito
il sogno di un amore
non so quante ne ho amate,
non so quante ne ho avute,
per colpa o per destino
le donne le ho perdute
e quando sento il peso
d'essere sempre solo
mi chiudo in casa e scrivo
e scrivendo mi consolo,
ma dentro di me sento
che il grande amore esiste,
amo senza peccato,
amo ma sono triste
perche' rossana e' bella,
siamo cosi' diversi;
a parlarle non riesco,
le parlero' coi versi.
le parlero' coi versi
venite gente vuota,
facciamola finita:
voi preti che vendete
a tutti un'altra vita;
se c'e' come voi dite
un dio nell'infinito
guardatevi nel cuore,
l'avete gia'tradito
e voi materialisti,
col vostro chiodo fisso
che dio e' morto e l'uomo
e'solo in questo abisso,
le verita' cercate
per terra, da maiali
tenetevi le ghiande,
lasciatemi le ali;
tornate a casa nani,
levatevi davanti,
per la mia rabbia enorme
mi servono giganti.
ai dogmi e ai pregiudizi
da sempre non abbocco
e al fin della licenza
io non perdono e tocco.
io non perdono e tocco.
io tocco i miei nemici
col naso e con la spada
ma in questa vita oggi
non trovo piu' la strada,
non voglio rassegnarmi
ad essere cattivo
tu sola puoi salvarmi,
tu sola e te lo scrivo;
dev'esserci, lo sento,
in terra in cielo o un posto
dove non soffriremo
e tutto sara' giusto.
non ridere, ti prego,
di queste mie parole,
io sono solo un'ombra
e tu, rossana, il sole;
ma tu, lo so, non ridi,
dolcissima signora
ed io non mi nascondo
sotto la tua dimora
perche'oramai lo sento,
non ho sofferto invano,
se mi ami come sono,
per sempre tuo
per sempre tuo
per sempre tuo
cirano.

3 commenti:

  1. Ogni tanto ci si rompe un osso. E se succede fuori da un bar o sul ciglio di una strada penseranno che eri terribilmente ubriaco. E se invece succede sul terreno di gara penseranno che stavi facendo qualcosa di dannatamente difficile,un brivido olimpico. Il fatto che tu abbia perso passa in secondo piano. La lucidà realtà dei fatti rimane saggiamente custodita tra te e i compagni di squadra , pronta ad offrire ottimi spunti per future birre post-allenamento, quando è d'obbligo ricordarti che sei e resti comunque mona ; momenti impagabili insieme a mille altri di una vita atletica.
    Siamo sempre i notti difetti, mai le nostre qualità. Troppo spesso lo siamo anche per noi stessi.

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  2. Un ubriaco olimpico, un olimpico ubriaco, olimpionico ubriaco, olimpioniche ubriacature o olimpiadi che ubriacano.
    Troppo spesso i nostri difetti diventano anche le nostre qualità...ai nostri occhi

    (anonimo è un brutto nome di chiamarsi)

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  3. Anonimo è brutto dici?In effetti potrei propendere per un più omerico Nessuno o un più contemporaneo Caffeina. Vada per Caffeina....riguardo ai difetti e alle qualità, con ogni probabilità Oscar Wilde ci avrà scritto qualche brillante aforisma che pur rappresentando la quadratura del cerchio non mi sovviene all'occorrenza. Sostituisco con una buona notte

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Comentarios