Guarda la linea che attraversa l’orizzonte, guarda quella linea che è l’orizzonte. Pensa che forse sia impossibile da raggiungere e che la parola “impossibile” e “forse” non siano due parole da usare vicine. Annusa il mare che sa di partenze, di vele e di timoni, ma mai di arrivi. Poi fissa la sua mano. Assomiglia a quella di suo padre che ora starà dormendo, lontano. Ha la fronte tesa verso il basso e le spalle che cadono a terra. Un solo sogno può dare un senso a un anno intero, alla vita intera. Che poi, pensa, gli anni non sono altro che momenti che passano, solo un poco più lunghi, solo con qualche foto in più. Ogni brandello del suo corpo si protende verso un posto che non ancora non conosce, che lo porta a cercarlo. Il cuore lo porta in un altro luogo, opposto, lontano da quell’orizzonte che vede davanti a sé. Brandelli vanno, altro rimangono, altri ritornano. Tutto si spezzerà. Le mani si stringono. Le unghie entrano piano nella pelle ma non fanno male. Qualche parte di mondo lo aspetta, qualche altra lo saluta.
Che strana cosa hai scritto da me....mi è piaciuta. E' tua?
RispondiEliminaPiacere....
Piacere...sono i Perturbazione, gran bel gruppo veramente. A risentirci
RispondiEliminaPerturbazione....uhm....me li segno.
RispondiEliminaeli
Ne vale la pena!
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