Ascolto Neil Young e quella splendida canzone che è Old Man (adoro il live del ’71 al Massey Hall).
Guardo il video e lui è giovane, tremendamente giovane, capelli lunghi, camicia a quadri, poca luce e molte ombre da cui spunta un microfono.
Il clip su youtube, sulla destra dello schermo vedo il video di Dance Dance Dance e poi quello di When you dance e mi viene in mente Maurakami e il suo libro del 1998.
Lo prendo dalla libreria, lo apro e cerco tra le pagine il riferimento a Neil Young, qualcosa del tipo:
“Nella mia stanza in una piccola pensione di Atene non c’era il tavolo, così in quel periodo scrivevo ogni giorno in una taverna terribilmente rumorosa, con la cuffia del Walkman nelle orecchie, sentendo nel il nastro di Sergeant Pepper’s Lonely Hearts Club Band a dir poco duecento volte. Perciò in un certo senso questo romanza è stato scritto with a little help con Lennon e McCartney”(Tokyo Blues, Norwegian Wood).
Ma non trovo nulla di tutto questo.
Il libro è del 1998, la canzone di Neil Young è di molto prima, ma ancora prima i Beach Boys cantavano Dance, dance, dance.
Continuo questa sorta di DanceDanceDdanceViaggio che faccio finire con Lykke Li.
La sua Dance Dance Dance si appoggia leggera e pudica su un giro di contrabbasso e riempie l’aria.
E allora il cammino del Dance Dance Dance finisce qui, consci del fatto che qualcosa ancora arriverà e molto ci siamo persi per strada, perché come dice qualcuno “se balli non puoi morire, e ti senti Dio”.
Vado a risentire Neyl Young...
RispondiEliminaGrazie per questa piacevole lettura che ho fatto ,naturalmente, ascoltando musica (Hothouse flowers).
Ciao!
Il grande Murakami, bel riferimento...
RispondiEliminaNaturalmente Giacynta, naturalmente...
RispondiEliminaLui e le sue pecore, gatti, sogni, mondi, strane viti che girano e vite che girano attorno a loro
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