Ora abbiamo
iniziato a tornare in Italia per il week end o per qualche vacanza.
Abbiamo fatto la
prima dose di vaccino e ci è sembrato come un biglietto per passare le
frontiere.
Facciamo i test per tornare e stampiamo più documenti che per richiedere un mutuo.
Abbiamo perso
degli amici in questi anni assieme al virus.
Le loro famiglie
non hanno potuto avere un funerale, un´ultima parola, una debole stretta di
mano, un sorriso intuito su una faccia che si conosce troppo bene.
Siamo tornati al
mare e abbiamo incontrato quelle famiglie, ricordato come siamo cresciuti
assieme, cercato di strappare un sorriso con tutta la nostra forza. Abbiamo poi
tramutato quel sorriso in degli occhi lucidi e delle lacrime solitarie.
Poi siamo corsi
ad abbracciare i nostri genitori.
Siamo quelli che
abbiamo promesso alla nonna che torneremo più spesso. E lei ci ha detto “non
fare promesse se non puoi mantenerle” ma poi ha anche detto “il pensiero di
rivederci mi tiene in vita”.
Siamo quelli che
stiamo prenotando le vacanze, ma a casa.
Siamo quelli che
facciamo le sorprese al nostro ritorno e ci sentiamo dire “Ma perché non me
l´hai detto?!” Ma con la voce piena di tutto l´amore del mondo.
Siamo quelli che
rivediamo il video in cui bussiamo alla porta di casa ed è identico a quello
del tuo amico Argentino, solo che suo padre sta grigliando un mezzo bisonte
mentre i tuoi stanno preparando dei “bigoi in salsa”.
Siamo quelli che
un giorno prima di tornare nelle nostre nuove case, oltre confine, svaligiamo i
supermercati perché magari arriva una nuova variazione del virus e non possiamo
più comprare il vino con il tappo in sughero, i Giambonetti o l´olio quello
buono.
Siamo quelli che
cerchiamo di organizzare i viaggi per lavoro in Italia perché´ se viaggi per
lavoro non serve la quarantena.
Siamo quelli che
abbiamo fatto tamponi in tutte le lingue del mondo.
Siamo quelli che
possiamo convincerci che un lago sia quasi come il nostro mare ma non che un
risotto sia come un nostro risotto.
Siamo quelli che
prendiamo la vitamina D perché il sole esiste solo in Italia.
Siamo quelli che
in questi due anni abbiamo capito quanto grande è il valore delle ore passate
con la propria famiglia e con i veri amici.
Siamo quelli che
quando torniamo dobbiamo offrire da bere.
Siamo quelli che
continuiamo a non metterci la crema solare perché noi siamo abituati al sole.
Siamo quelli che
ci sentiamo ancora in colpa perché non abbiamo potuto tornare quando c´era chi
aveva bisogno di noi.
Siamo quelli che
non siamo potuti andare a matrimoni e battesimi ma presto parteciperemo alle
nuove inaugurazioni di casa.
Siamo quelli che
a Natale con i tuoi ma a pasqua su Zoom sempre con i tuoi.
Siamo quelli che non possiamo inviare queste parole a tutte le persone che hanno letto le precedenti.
Siamo quelli che hanno scritto "Mi ha aiutato a non sentirmi sola e strana".
Siamo quelli che
abbiamo trovato l´amore oltre confine e che finalmente potremo mostrarle la
città in cui siamo cresciuti.
Siamo quelli che
ricorderemo la data in cui abbiamo fatto il vaccino.
Matteo Cerutti